La Serbia è uno stato della ex Jugoslavija. Con oltre 7 milioni di abitanti e una superficie di 88mila km2 è circa un terzo dell’Italia. La sua capitale, Belgrado, considerata la “Berlino dei Balcani” per la vivacità culturale e la frizzante vita notturna, conta quasi un milione e 600mila abitanti. Quanto accaduto negli anni 1991-1999 ha purtroppo generato nell’immaginario comune una percezione non positiva del Paese. Basterebbe tuttavia recarvisi, visitare la sua capitale e apprezzare l’ospitalità del popolo serbo per abbattere ogni forma di pregiudizio.
Attraversata da importanti fiumi come il Danubio, la Sava, la Morava (e i suoi affluenti), il Tibisco, il Tamiš e la Drina, la Serbia è uno stato indipendente dell’Europa Sud-Orientale sito a meno di un’ora e mezza di volo dall’Italia. Le compagnie aeree che dal nostro Paese operano voli diretti (con partenze da Milano, Bologna, Roma e Venezia) o con scalo verso la Serbia (Belgrado e Niš) sono Alitalia, Air Serbia, Swiss International Air Lines e Ryanair. Il Paese è tuttavia raggiungibile anche in auto se si parte dal nord Italia, grazie a un comodo percorso autostradale che tocca le città di Trieste, Ljubljana (capitale della Slovenia), Zagabria (capitale della Croazia), Belgrado e Niš (terza città della Serbia) fino ad arrivare, più a sud, in Penisola Calcidica (Grecia), passando per Skopje (capitale della Macedonia del Nord) e Salonicco (Grecia). Non manca la possibilità di raggiungere la Serbia in bus, grazie alle partenze frequenti, dalle principali città del centro-nord Italia (Firenze, Genova, Milano, Verona, etc…), di autobus granturismo messi a disposizione da compagnie serbe quali Fudeks e Lasta Euroline.
Turismo, cucina e accoglienza della Serbia
Dal punto di vista turistico – soprattutto per noi italiani – la Serbia è un Paese ancora da scoprire. Anche se collocato al centro dell’Europa, gli avvenimenti recenti legati alla dissoluzione della ex Jugoslavija (guerre jugoslave del periodo 1991-1999) hanno procurato alla Serbia una cattiva fama. Eppure bastano pochi giorni di visita per liberarsi dai pregiudizi e apprezzare una nazione animata da un forte desiderio di riscatto e pronta ad accogliere viaggiatori e turisti con il calore e l’ospitalità che contraddistingue da sempre i popoli balcanici. Dalle aree rurali alle città più moderne, la Serbia è in grado di offrire molto di più di quanto si immagini. Pur non essendo bagnata, vanta attrazioni turistiche di tipo storico-culturale, naturalistico, faunistico, venatorio, sportivo e spirituale. Si pensi ai parchi nazionali, ai paesaggi disegnati dai fiumi che la attraversano e dai suoi laghi, alle aree collinari e montuose, sempre più gettonate sia d’estate, sia d’inverno, alle città e ai centri rurali dove è possibile respirare la storia e le tradizioni locali, agli innumerevoli e importanti luoghi di culto. La cucina serba, semplice ma al tempo stesso saporita, sa conquistare anche i palati più esigenti. Carni (meso) di maiale, agnello, pollo e tacchino, preparate come da tradizione, ajvar (tradizionale conserva di peperoni e melanzane), gibanica, pite dolci e salate, formaggi (kajmak, sir e kačkavalj), verdure, confetture, vini e distillati (la šljivovica, acquavite di prugne, è la regina delle bevande alcoliche in Serbia) sono gli elementi chiave di una cucina che può contare su contaminazioni prettamente europee nonché islamiche (la baklava, dolce ricco di miele e noci, di chiara derivazione turca, ne è chiaro esempio).
Agli edifici storici presenti in Serbia, ai parchi e ai monumenti, alcuni risalenti ai tempi dei domini ottomano e austro-ungarico, altri ai precedenti periodi bizantino e romano, altri ancora al periodo socialista o propri della cultura ortodossa serba, rispondono complessi residenziali, ponti e costruzioni moderne, vasti centri commerciali e hotel dal sapore prettamente europeo e rispondenti ai più alti standard dell’accoglienza (Radisson Collection, Hilton, Hyatt, Holiday Inn, Marriott e via dicendo). Contaminazioni della cultura turco-ottomana e austro-ungarica si ritrovano non solo nei centri turistici più importanti (Belgrado e Novi Sad), ma in ogni altro punto del Paese. Anche la lingua serba, di origini slave, annovera tutt’ora nel suo vocabolario termini turchi: konak, torba e čorba per fare alcuni esempi. Sono i segni lasciati da una dominazione durata circa cinque secoli, iniziata in epoca medioevale, con la battaglia della piana di Kosovo Polije del 16 giugno 1389 (detta anche “battaglia della Piana dei Merli”) persa dal Principe Lazar, e terminata definitivamente nel 1867, anno in cui i turchi abbandonarono Belgrado, attuale capitale della Serbia, e le ultime fortezze presidiate del Paese.
Belgrado, città composta da 17 municipalità (di cui 7 suburbane) per un numero complessivo di abitanti di circa 1,7 milioni, è l’unica città d’Europa a sorgere sulla confluenza di due grandi fiumi, la Sava e il Danubio. Il panorama che ne deriva, godibile dalla parte alta del parco storico Kalemegdan, è una meta obbligata per chiunque si trovi a visitare la città. Viva di giorno, ma soprattutto di notte, ed estremamente vivace dal punto di vista culturale (musicale, teatrale e artistico in generale), Belgrado rapisce il visitatore per l’inaspettato mix di antico e moderno.
Bellezze naturali e artistiche
Più piccola dell’Italia, la Repubblica di Serbia ospita pianure, montagne, laghi, fiumi, grotte carsiche e piccole cascate, oltre a uno straordinario numero di specie animali e vegetali. Ben cinque sono i Parchi Nazionali della Serbia: Fruška Gora a nord (in Vojvodina), Tara a ovest, Đerdap a est, Kopaonik a sud, Šar Planina nella regione autonoma di Kosovo e Metohija. Tra i fiumi, il Danubio ha bisogno di poche presentazioni, al pari della Sava, mentre il fiume Drina, il più grande affluente del Danubio, scorre in territorio serbo per circa 220 km, segnando per buona parte il confine fra il Paese e la Bosnia Erzegovina. Lungo la Drina, e non solo in territorio serbo, si incontrano diverse centrali idroelettriche, come quella di Bajna Bašta, Zvornik e Višegrad (in Bosnia Erzegovina, poco dopo il confine). Ed è proprio a Višegrad che si trova il vecchio ponte che ispirò lo scrittore serbo Ivo Andrić (Premio Nobel per la letteratura nel 1961) portandolo alla stesura del suo romanzo più famoso, il Ponte sulla Drina. Nei mesi estivi, lungo il fiume Drina si organizzano eventi sportivi come discese e rafting. La più nota è la cosiddetta Regata sulla Drina (Drinska regata, cirillico: Дринска Регата).
Belgrado, capitale della Repubblica di Serbia, non può che stupire per la bellezza urbanistica e dei due grandi fiumi che l’attraversano incontrandosi nella sua sua parte più antica (il Parco Kalemegdan che ospita anche la Fortezza di Belgrado), nonché per la vivacità della vita notturna e culturale che le è valsa le definizioni di “Barcellona dei Balcani” e “Berlino dei Balcani”.
La storia complessa e i flussi migratori che hanno interessato la Serbia nel corso dei secoli donano al Paese una distintiva amalgama etnica, culturale e confessionale difficile da trovare in altri luoghi d’Europa. San Sava, il santo più venerato dal culto serbo-ortodosso, a cui è dedicato l’imponente Tempio di San Sava a Belgrado (Hram Svetog Save, cirillico: Храм Светог Саве), definì la Serbia l’Occidente dell’Oriente e, al tempo stesso, l’Oriente dell’Occidente.
Un Paese nel cuore dell’Europa
Senza sbocchi sul mare, la Serbia è incastonata fra la Pianura Pannonica, di cui comprende la parte meridionale, ossia la Vojvodina, e la Penisola Balcanica. Confina con l’Ungheria, la Romania, la Bulgaria, la Macedonia del Nord (ex Macedonia), il Montenegro, la Bosnia Erzegovina, la Croazia e il Kosovo (se se considera quest’ultimo, stato indipendente).
Città, monasteri e aree termali
Altre importanti città della Serbia sono Jagodina, Kragujevac, Niš, Novi Sad, Subotica e Smederevo, cui seguono i centri turistici di Kopaonik, Mokra Gora (con la famosa ferrovia a scartamento ridotto e a forma di otto “Šarganska Osmica”) e Zlatibor. Novi Sad, capoluogo della Vojvodina, sarà Capitale Europea della Cultura per l’anno 2021.
Le attrazioni storico-culturali e spirituali, come gli affascinanti monasteri ortodossi distribuiti su tutto il territorio serbo (quelli di Studenica, Žiča, Sopoćani e Gradac sono di età medievale e si trovano lungo la Valle dei Re), sono patrimonio dell’Unesco. Solo nella provincia autonoma della Vojvodina, a nord, se ne contato 12 di rilevante importanza artistica. La regione di Kosovo e Metohija ospita il Patriarcato di Peć e i famosi monasteri di Gračanica e Dečani, Si dice che i monasteri serbi di epoca medioevale siano l’anima della nazione: durante i secoli più bui hanno contribuito a preservare l’identità nazionale, religiosa e culturale della Serbia. Il Paese ospita anche chiese di edificazione più recente, fra le più belle d’Europa. Alcuni esempi sono il Tempio di San Sava e la chiesa di San Marco a Belgrado, la chiesa di San Giorgio (voluta dai Karađorđević) sulla collina di Oplenac a Topola, la chiesa cattolica del Santo Nome di Maria (erroneamente detta “Cattedrale”) di Novi Sad.
Per quanto riguarda i centri termali e curativi, dove concedersi giorni di puro relax, le destinazioni più interessanti sono Vrnjačka Banja, Sokobanja e Vrdnik (quest’ultimo in Vojvodina). La Serbia è infatti uno degli stati d’Europa più ricchi in termini idrografici, con circa 300 sorgenti attualmente attive. Di queste, una ventina sono classificate come sorgenti di acque dalle notevoli proprietà curative (qui informazioni più dettagliate: Terme in Serbia).
Una terra che attira (anche) investimenti esteri
Importanti aziende italiane come Fiat, Geox, Omsa, Ferrero, Pompea e Aunde hanno spostato parte della loro produzione in Serbia sfruttandone il sistema fiscale conveniente e gli incentivi all’occupazione offerti dal governo serbo. Altre, come il Gruppo Intesa Sanpaolo, stanno contribuendo o hanno contribuito alla costruzione di importanti strutture commerciali, come il Centro Commerciale Ada Mall a Belgrado. Fra le società straniere che investono grandi capitali nel Paese balcanico vi è invece l’emiratina Eagle Hills impegnata nella costruzione di un imponente e lussuoso quartiere residenziale, Belgrade Waterfront, sulla riva est del fiume Sava a Belgrado.