È una delle mete più care agli amanti della natura, della tranquillità e degli spazi verdi. Da Belgrado, si raggiunge facilmente in macchina o con i mezzi pubblici. Oltre al panorama mozzafiato, sono presenti monumenti e rifugi per alpinisti. Qui è stata scoperta l’avalite, un minerale argilloso contenente cromo e appartenente al gruppo dell’illite.
di Marija Petrović
Con un’altitudine di 511 m, il Monte Avala (municipalità urbana di Voždovac, cirillico: Вождовац) si trova a circa 16 km dal centro di Belgrado, lungo la strada statale 200 che dalla capitale conduce, procedendo verso sud, a Mladenovac e ancora più giù a Kragujevac. Coperto da boschi di latifoglie e conifere (l’imboschimento risale al XIX secolo), rappresenta un vero paradiso per i polmoni “anneriti” dei cittadini belgradesi, nonché una delle mete più popolari e indicate per un soggiorno in campagna e all’aria fresca. Il nome “Avala”, a cui sono attribuite diverse origini, risale forse al XIV secolo e deriva dalla parola araba “Avala” che significa “montagna nuda”. Secondo un’altra interpretazione, dal termine turco “Havala” che significa “belvedere”, “altura che sovrasta”.
Il Monte Avala presenta la tipica conformazione dei rilievi della Pianura Pannonica. La zona è ricca di minerali: se ne trova uno, unico nel suo genere, detto appunto “avalite”. Dal punto di vista mineralogico, rappresenta una varietà dell’illite, fillosilicato appartenente al gruppo dei minerali argillosi. La vegetazione comprende invece più di 600 specie, fra cui diverse piante medicinali.
Il complesso dell’Avala è sotto la protezione della città dal 1859. Durante il Medioevo, sulla sua cima sorgeva la cittadella fortificata di Žrnov, da cui si controllava l’accesso a Belgrado. Oggi, più o meno in quel punto, trova posto il Monumento al Milite Ignoto (Spomenik Neznanom Junaku, cirillico: Споменик Незнаном Jунаку), opera dello scultore croato Ivan Mestrović. Costruito tra il 1934 e il 1938 in granito nero, su iniziativa del Re Aleksandar I Karadjordjević, rende omaggio alle numerose vittime della Prima Guerra Mondiale, cadute in difesa del nuovo Stato che andava nascendo.
Il Monte Avala è stato per anni dominato da una torre televisiva considerata, insieme al monumento de Il Vincitore (Pobednik, cirillico: Победник) ubicato nel Parco Kalemegdan, uno dei simboli di Belgrado. I viaggiatori in avvicinamento verso la città, utilizzavano infatti la Torre dell’Avala come punto di riferimento. Alta 195 metri, costruita nel 1965 e demolita durante i bombardamenti della NATO del 1999, è stata per lungo tempo l’edificio più alto dei Balcani. Un capolavoro di architettura la cui sezione aveva forma di triangolo isoscele. Nello stesso luogo, sfruttando le moderne tecniche di costruzione, nell’ottobre del 2009 è stata edificata una nuova torre che appare oggi identica a quella precedente. Dotata di due ascensori e di un ristorante allestito al suo 119-esimo metro, permette al visitatore di osservare Belgrado e la Serbia verde dall’alto. L’altezza totale della costruzione è infatti di 204,57 m. L’accesso ai visitatori è consentito tutta la settimana, escluso il lunedì.
Dalla sommità delle Torre dell’Avala, accessibile tutti i giorni della settimana, escluso il lunedì, è possibile scorgere un bellissimo panorama del territorio serbo. Guardando verso nord si vedono, in lontananza, i terreni della Vojovodina, la provincia autonoma posta nella parte settentrionale della Repubblica di Serbia.
Il Monte Avala è quindi una meta ideale per tutti gli amanti della natura e degli spazi verdi. Oltre che con la macchina (o in bicicletta, perché no?) lo si può raggiungere anche con i mezzi pubblici (autobus N. 401, 402, 403, 404, 405 e 406) in partenza da Banjica, quartiere belgradese. Giunti alla base della collina, un secondo bus conduce i visitatori fino in cima, ogni sabato, domenica e nei giorni festivi. Durante il percorso, si incontra un piccolo spiazzo dal quale si osserva, verso il basso, un altro suggestivo monumento, il cosiddetto Monumento ai Veterani di Guerra Sovietici (Spomenik Sovjetskim Ratnim Veteranima), questa volta dedicato ad alcuni ufficiali e militari russi tragicamente scomparsi il 19 ottobre 1964. L’aereo russo Iljušin-18 diretto a Belgrado per le celebrazioni del 20° Anniversario della Liberazione della Città, con a bordo la delegazione russa (composta da 33 elementi in tutto), precipitò nel punto in cui oggi sorge il triste monumento. Fra le vittime di quell’incidente, vi furono alti ufficiali come il maresciallo Sergej Semënovič Birjuzov che comandò le truppe sovietiche di liberazione nel 1944.
Sul Monte Avala ci sono due rifugi per alpinisti: il Mitrovićev Dom, il primo a essere costruito in Serbia, e il Čarapićev Brest (http://www.brest.co.rs/), come pure l’Hotel Avala dove si può mangiare e dormire. I visitatori che preferiscono il pranzo all’aperto possono invece fare la griglia nei posti riservati allo scopo. Una decina di chilometri di sentieri segnati e qualche chilometro di vie asfaltate, sono l’ideale per passeggiare e fare sport. Sul posto finora sono state organizzate diverse competizioni sportive, di orienteering, di climbing, di mountain bike come pure singole tappe del rally di montagna.
Per chi voglia soggiornare in zona, lontano dal coas cittadino, è disponibile l’Hotel Sučević, distante pochissimi chilometri.
► HOTEL AVALA ★
Indirizzo: Avalski put bb – 11000 Belgrado (municipalità: VOŽDOVAC)
Tel: +381 (0)11 3906 621 (fisso) / +381 (0)11 3906 624 (fisso)
Sito web: www.hotel-aval.com (serbo e inglese)
Note e vicinanze: qui si entra nella storia, visto che l’hotel fu edificato nel 1928 per volere del Re Aleksandar Karađordević. L’aspetto evidenzia il mix di stili architettonici voluto dall’architetto che ne disegnò il progetto, il russo Viktor Lukomski, noto per aver progettato anche l’edificio del Patriarcato della Chiesa Serba Ortodossa che si trova di fronte alla Cattedrale di Belgrado (Saborna Crkva) in pieno centro. Il tocco esotico trova la sua massima espressione nelle due sfingi poste ai lati dell’ingresso. Le facciate, un po’ fatiscenti, tradiscono il tempo ormai trascorso dagli anni fiorenti della Ex Jugoslavija e ingannano l’occhio dell’osservatore che, internamente, si poserà su ambienti molto più curati e di recente ristrutturati (almeno per quanto riguarda il bar). Durante la bella stagione, il ristorante apre il suo spazio esterno, ideale per degustare in tutta tranquillità i piatti tipici della cucina serba. Adiacente un ampio parcheggio gratuito, sfruttato anche dai turisti che raggiungono il Monte Avala per ammirare la natura e i suoi monumenti (la Torre dell’Avala, il Monumento al Milite Ignoto (Spomenik Neznanom Junaku, cirillico: Споменик Незнаном Jунаку) e il Monumento ai Veterani di Guerra Sovietici (Spomenik Sovjetskim Ratnim Veteranima)
► HOTEL SUČEVIĆ ★★★★
Indirizzo: Dugo Polje 1A – 11000 Belgrado (municipalità: VOŽDOVAC)
Tel: +381 (0)11 3907 777 (fisso) / +381 (0)65 2040 622 (mobile)
Sito web: www.suchevich.com
Note e vicinanze: si trova poco a nord del Monte Avala, quindi vicino alla famosa Torre dell’Avala, da cui si gode il miglior panorama su Belgrado e la Sumadija, ai suoi monumenti, come il Monumento al Milite Ignoto (Spomenik Neznanom Junaku, cirillico: Споменик Незнаном Jунаку) e il Monumento ai Veterani di Guerra Sovietici (Spomenik Sovjetskim Ratnim Veteranima), e a tutte le attività sportive e ricreative che caratterizzano il luogo. È a circa 15 km dal centro città (da raggiungere in auto), ma in compenso l’hotel è circondato dal verde ed è distante dal caos metropolitano. Dispone di 24 camere e 4 suite, tutte con aria condizionata, TV via cavo e Internet, e di due ristoranti: l’uno in stile classico, l’altro in stile etnico, ideale per chi vuole immergersi nelle tradizioni e nella cultura locali. La cucina serba la fa da padrone.