Scrittore e diplomatico, è una delle figure letterarie più rappresentative dell’Est Europa. Nel 1961 gli fu conferito il Premio Nobel per la Letteratura con la motivazione: “…per la forza epica con cui ha tracciato e rappresentato i destini umani concernenti la storia del suo paese“. È noto ai più per aver scritto il famoso romanzo “Il Ponte sulla Drina”.
Fu inaugurato e aperto al pubblico nel 1976. Il museo si trova nell’appartamento al primo piano della via Andrićev Venac 8, dove Ivo Andrić (Travnik, 1892 – Belgrado, 1975), insieme alla moglie Milica Babić, costumista presso il Teatro Nazionale di Belgrado, visse dal 1958. La sala di ingresso, quella delle pitture e lo studio, hanno mantenuto il loro aspetto originale. Le altre stanze sono state invece adattate a ospitare l’esposizione permanente che, dal punto di vista cronologico, ripercorre la vita e il lavoro del celebre studioso, Nobel per la letteratura nel 1961.
Lo studio, in particolare, rivela l’inconfondibile imprinting dello scrittore, che qui trovava pace, concentrazione e silenzio. Una piccola statua di porcellana, raffigurante il generale e governatore ottomano Omar Pasha Latas (Omer Paša Latas, cirillico: Омер Паша Латас), comprata da Andrić in un antico negozio viennese e oggi conservata nel suo secrétaire, richiama il titolo del romanzo che sarebbe stato pubblicato negli anni successivi.
La libreria personale di Andrić, allestita nello studio, conta 4.502 libri. L’attività di diplomatico, iniziata nel 1920 presso Città del Vaticano e svolta negli anni successivi a Roma, Bucharest, Trieste, Marsiglia, Parigi, Genova, Bruxelles, Madrid e Berlino, dove si concluse nel 1941, nonché gli anni di vita privata trascorsi a Belgrado, gli permisero di acquistare i libri che oggi si trovano nel museo. Altri invece gli sono stati donati da amici, colleghi, traduttori, editori e istituzioni varie.
La biblioteca include testi di grande valore come un’antica edizione stampata del Codice Giustiniano, risalente al 1602, il Menaion del Principe Mihailo Obrenović, stampato a Belgrado nel 1848, così come alcune raccolte di Goethe, pubblicate a Weimar tra il 1887 e il 1905.
La stanza delle pitture rivela il gusto sofisticato e nobile di Ivo Andrić e di sua moglie Milica Babić, le cui vite furono quasi interamente dedicate all’arte. Negli anni, la sala è stata luogo di incontro di importanti figure artistiche di Belgrado, Zagabria, Ljubljana, Sarajevo, etc. Pitture, acquerelli e disegni in mostra rappresentano una parte della ricca collezione dello scrittore. Tra gli autori si ritrovano i nomi dei più grandi artisti jugoslavi e serbi del XX Secolo, come Petar Lubarba, Peđa Milosavljević, Milo Milunović, Ignjat Job, Stojan Aralica, Nedeljko Gvozdenović e Vojislav Stanić.
Le fotografie, i documenti, i manoscritti, le lettere e i libri raccolti nel museo, segnano date ed eventi importanti nella vita dell’intellettuale serbo, fornendo al tempo stesso una raffigurazione accurata dei suoi contemporanei, tra scrittori, artisti, politici, giornalisti e amici.
• Indirizzo, orari e costi
Indirizzo: Andrićev Venac 8 (1° piano) – 11000 Belgrado
Tel: +381 (0)11 3238397 (fisso)
Apertura: lunedì (chiuso) • martedì (10-17) • mercoledì (10-17) • giovedì (12-20) • venerdì (10-17) • sabato (10-17) • domenica (10-14)
Ingresso: 100 din (ridotto: 50 din)
Ingresso gruppi: 80 din (ridotto: 40 din)