Panoramica dei rapporti commerciali fra Italia e Serbia al 2017
A fine ottobre 2017 l’Italia si è confermata secondo partner commerciale della Serbia, di poco dietro alla Germania. Crescono sia le nostre importazioni (1,7 MLD di Euro, +2,9% rispetto a ottobre 2016), ma soprattutto le esportazioni (1,59 MLD di Euro, +7,7% rispetto al 2016). Il nostro Paese risulta ancora il primo importatore (veicoli, abbigliamento, acciaio e calzature) e il secondo esportatore nei confronti del Paese balcanico (veicoli, filati, tessuti e macchine di impiego generale).
Secondo i dati dell’Agenzia per lo sviluppo della Serbia (RAS), l’Italia rappresenta anche il primo investitore estero in Serbia con una presenza di circa 600 aziende (vedi Aziende italiane in Serbia), una quota di capitale investito stimata in circa 3 MLD di Euro e un volume d’affari di oltre 2,5 MLD di Euro.
Fra i principali settori di attività vi è quello automobilistico. La Fiat, che nella città di Kragujevac produce la 500L, rappresenta il primo investimento estero in Serbia, con 1,2 MLD di Euro e 3.000 dipendenti, e il primo esportatore del Paese, oltre 1 MLD di Euro nel 2016 e 562,2 milioni di euro nel periodo gennaio-giugno 2017.
Al seguito del gruppo di Torino sono inoltre giunte diverse imprese dell’indotto: bancario (Banca Intesa e Unicredit detengono il 25% del mercato locale); assicurativo (Delta Generali e SAI-Fondiaria hanno il 45% del mercato serbo); tessile (in Serbia hanno una forte presenza il Gruppo Benetton e, nel settore delle calze, Calzedonia, Pompea e Goldenlady); calzaturiero (Geox e Loriblu che a novembre 2015 ha inaugurato un negozio monomarca a Belgrado); agricolo (ci sono buone prospettive di ampliare la collaborazione nell’esportazione di macchine per l’agricoltura e il food-processing – importanti gruppi come Ferrero e Rigoni di Asiago stanno investendo nel Paese).
In prospettiva, un settore che presenta interessanti prospettive di sviluppo è quello energetico (in particolare per quanto concerne le rinnovabili: idroelettrico in primo luogo ma anche eolico, solare e biomasse).
Nel settore infrastrutturale, l’attenzione è concentrata sugli importanti progetti di investimento cinesi (nel settore stradale e ferroviario, per migliorare i collegamenti di Belgrado verso Budapest, a Nord, e verso l’Adriatico e l’Egeo ad Ovest e a Sud) e degli Emirati Arabi (in particolare nel settore immobiliare, vedi il nuovo quartiere residenziale Belgrade Waterfront). Importante ricordare che l’Italia ha assieme alla Serbia il coordinamento del pilastro connettività della macroregione Adriatico-Ionica, approvata sotto la nostra Presidenza col Consiglio europeo dell’ottobre 2014.
Prospettive interessanti per le imprese italiane si aprono anche nel settore dei servizi offerti dai municipi e dalle aziende municipalizzate serbe, che si trovano nella necessità di innovare i propri modelli di fornitura dei servizi, anche dal punto di vista finanziario introducendo il Project Financing e il Public-Private Partnership.
(fonte: infomercatiesteri.it)